Recensione di Batman: Arkham Knight

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Portare avanti degnamente una trilogia e sfornare di volta in volta capitoli sempre migliori dei precedenti è un’impresa molto difficile, soprattutto in un settore come quello dei videogiochi su licenza, che non ha certo saputo sfornare autentiche perle videoludiche e regalare la giusta memorabilità ai vari super eroi di cui si sono prese le fattezze.

Rocksteady, oltre ad aver regalato alla figura di Batman una delle trilogie più riuscite in ambito videoludico – fondando di fatto un nuovo standard per il genere action rpg: basti pensare al sistema di combattimento ripreso da parecchi altri titoli – si è spinta oltre ed è riuscita nell’intento di creare un capitolo conclusivo a dir poco sbalorditivo, con un eccezionale connubio tra ambientazione, gameplay e trama di cui sentirete sicuramente parlare negli anni a venire.

Cominciamo la recensione partendo dalla trama, uno degli aspetti del gioco in assoluto più riusciti e che ci ha catturato ed immedesimato all’inverosimile.

TRAMA

Gotham City è una città oscura, corrotta e segnata da una criminalità dilagante e spietata, con cui Batman deve fare i conti continuamente. L’intera città è stata evacuata, l’intera popolazione minacciata da una letale tossina creata dallo Spaventapasseri che costringe chiunque ne venga a contatto ad affrontare tutte le proprie paure, annientando psicologicamente il contagiato ed inducendolo al suicidio.

Batman deve fermare lo Spaventapasseri, alleatosi col misterioso Cavaliere di Arkham, e mandare in fumo i suoi piani. Ma il tempo scorre veloce e la morsa di terrore che attanaglia Gotham si fa sempre più forte.

La città è quindi presa d’assalto da criminali di ogni genere, gli unici ad approfittarsi dell’evacuazione, cogliendo l’opportunità per mettere a ferro e fuoco tutto ciò che capita loro davanti. Ma la criminalità e la violenza non sono le uniche cose contro cui Batman combatte: la lotta al crimine è snervante ed ha delle conseguenze psicologiche pesanti sull’ombroso uomo pipistrello.

Nonostante questo, però, il Bat-segnale illumina ancora una volta il cielo di Gotham City, l’ultima speranza di una città che potrebbe non vedere l’alba del giorno dopo, e disperatamente fa appello al suo eroe di fiducia.

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La storia del titolo, così come la sua narrazione, è assolutamente meravigliosa: matura e coinvolgente, piena di colpi di scena e di plot twist che nelle sue 17 ore di longevità vi terranno incollati allo schermo: vi troverete infatti a macinare una missione dietro l’altra per scoprire cosa si cela sotto alla mente calcolatrice del Cavaliere Oscuro, attanagliata e combattuta da qualcosa di indefinito. O forse no…

Gli eventi iniziali del gioco servono da tutorial, introducendovi ai comandi base e presentandovi alla vostra fidata Batmobile, che presto scoprirete non essere un mero mezzo di locomozione e di combattimento, ma una compagna necessaria per risolvere le decine di enigmi ambientali che vi si pongono davanti.

Dopo questa introduzione la campagna parte in quarta, con una progressione degna di nota sia in termini di difficoltà sia come intensità narrativa.

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Le missioni sono un altro punto a favore del titolo: ogni quest principale è studiata ed architettata in maniera molto soddisfacente. Non dovremo infatti semplicemente limitarci a recarci in un posto A e picchiare tutti, ma saremo costretti a far uso di tutte le diavolerie tecnologiche e tutta l’astuzia di cui è capace il Cavaliere Oscuro, accompagnato (quasi) sempre dalla fidata Batmobile, per farci spazio tra un rompicapo ed un’orda di nemici agguerriti.

Le missioni della campagna principale non soffrono quindi di ripetitività, anzi aggiungono sempre qualcosa di diverso rispetto alle precedenti, cosa che rende l’esperienza di gioco molto piacevole e mai noiosa.

Se già la campagna principale vi ha soddisfatto in termini di longevità, sappiate che in Arkham Knight c’è molto altro da fare: le attività secondarie, divise tra ricerca dei supercriminali, lo sventare rapine e risolvere gli enigmi dell’Enigmista, più qualche attività randomica segnalata tramite comunicazioni radio, sono tantissime e tutte di qualità, e vi terranno occupati per altre 30 ore abbondanti.

GAMEPLAY

Chi conosce i precedenti titoli del franchise sa quante lodi ha ricevuto il sistema di combattimento, che in questo capitolo è stato ulteriormente ridefinito e corretto: se nelle prime battute di gioco si ha l’impressione di poter sconfiggere chiunque semplicemente premendo il tasto dedicato all’attacco, ben presto la storia cambia, con nemici che potranno essere sconfitti solo mediante tattiche ben precise che spesso richiedono l’uso dei gadget tecnologici.

Dal punto di vista del combattimento, le novità apportate si riducono al “KO per Terrore” che tramite un breve slow motion vi permetterà di mettere KO 3 o più avversari, e al Dual Play, feature che vi permetterà in alcune precise sequenze di gioco di prendere il controllo di un vostro alleato, eseguendo all’occorrenza spettacolari KO in coppia.

Un sottoparagrafo di questa recensione va speso solamente per i gadget, molto variegati tra loro e tutti indispensabili; usarli e variarli sarà un piacere, visto che nelle sezioni di combattimento vi sarà permesso adottare la tecnica che più vi piace: potrete sabotare droni e torrette, stordire i nemici col Batarang e planargli addosso con un calcio in faccia, nascondervi nelle grate sotto al pavimento oppure impartire falsi comandi simulando la voce dei principali signori del crimine.

Tutto ciò rappresenta un valore aggiunto all’esperienza di gioco, che a conti fatti si rivela ben consolidata e molto appagante, soprattutto a livelli di sfida più alti dove sarà necessaria una certa dose di tattica.

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Per quanto riguarda la Batmobile, i suoi comandi non sono dei più intuitivi e vi servirà qualche ora di gioco per poterla padroneggiare; inoltre, nonostante il suo utilizzo sembri alquanto forzato in alcune sessioni di gioco, essa si rivela una piacevole aggiunta che spesso spezza il ritmo tra una planata ed una scalata col rampino. Paragonando però le sessioni a bordo della Batmobile e quelle a piedi si nota una certa inferiorità delle prime, che rispetto alle seconde presentano delle meccaniche di gioco basilari e ridotte all’osso (stiamo parlando di un semplice “spara & schiva” fino ad esaurimento nemici).

Batmobile, tuta, abilità nel combattimento e gadget tecnologici sono tutti accomunati da un sistema di progressione ad esperienza, tramite il quale si guadagnano punti da spendere nella personalizzazione. Qui occorre fare un piccolo appunto: completando solamente la campagna principale senza dedicarvi alle attività secondarie vi farà finire la storia con una manciata di upgrade, senza avere la possibilità di acquisire potenziamenti migliori ma comunque non essenziali per l’avanzamento nel gioco. Vi consigliamo quindi di svolgere qualche quest secondaria, in modo da avere una panoramica più ampia sul sistema di upgrade del personaggio, che risulta molto valido e può fare la differenza in alcune sessioni di gioco.

Nel suo complesso il titolo è un open world con un mondo di gioco parecchio statico: un rapido giro per i grattacieli di Gotham vi farà subito rendere conto che la città è deserta a causa dell’evacuazione, cosa che renderà il free roaming parecchio noioso.

COMPARTO TECNICO

Rocksteady ha impiegato circa 3 anni per sviluppare Batman: Arkham Knight, e la lunga gestazione ha dato i suoi effetti positivi anche dal punto di vista grafico. Nella versione per Xbox One da noi testata l’impatto grafico è veramente notevole: i modelli poligonali dei protagonisti sono praticamente perfetti, dettagliati e curati fino all’ultimo pixel, ed animati alla perfezione, con animazioni facciali molto convincenti.

La stessa qualità è stata impiegata per riprodurre Gotham City, una splendida città industriale piena di grattaceli, vicoli bui ed insegne al neon, che regala degli scorci di paesaggio veramente suggestivi e permette al giocatore di vivere le tormentate vicende del Cavaliere Oscuro con un’immedesimazione assolutamente totale.

Un plauso va fatto anche al level design, sia degli spazi aperti che degli ambienti interni, che ben si adattano alle meccaniche di guida della Batmobile nel caso degli esterni e alle capacità di Batman nel caso degli interni, dando l’opportunità – e anche la necessità – al giocatore di sfruttare tutto l’ambiente circostante. Inutile ribadire poi che ogni singolo stage è curato all’inverosimile, impreziosito da texture di ottima fattura che donano al mondo di Arkham Knight un look epico ed oscuro allo stesso tempo.

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Tanta beltà grafica fortunatamente non richiede particolari compromessi a livello di framerate, sempre stabile senza alcun calo (nemmeno nelle situazioni più concitate, come ad esempio quando sfreccerete con la Batmobile per le vie di Gotham impegnati a far fuori qualche blindato). Anche dal punto di vista dell’ottimizzazione dell’engine grafico dobbiamo fare i complimenti al team, al giorno d’oggi Arkham Knight risulta uno dei giochi con le migliori performance su console current gen.

SONORO

Il comparto sonoro di Arkham Knight è all’altezza di tutti gli altri aspetti del gioco, nel quale spicca un doppiaggio in italiano veramente magistrale che infonde un tocco in più alla narrativa del titolo. Tutti gli effetti sonori, sia durante il combattimento che durante le sezioni in cui si guida la Batmobile, sono forti e ben definiti, donando al videogiocatore un’immedesimazione pressoché totale.

Di ottima fattura anche le colonne sonore, epiche almeno quanto lo sono le gesta del Cavaliere Oscuro, che ben si adattano ai cambi di ritmo del gioco: tranquille e di accompagnamento nelle fasi di free roaming, virando verso toni più sostenuti quando la situazione si fa calda, come ad esempio durante i combattimenti.

VERDETTO FINALE

Rocksteady con questo titolo ha dimostrato di meritarsi un posto nell’Olimpo degli sviluppatori di videogiochi. Batman: Arkham Knight non è solo un sequel di ottima fattura, ma è obiettivamente un titolo che rasenta la perfezione, curato in ogni suo aspetto e giunto al day one con un codice di gioco stabile, esente da bug (certo però che la versione PC qualche problema l’ha avuto) e capace di performance strabilianti su current gen.

Una narrativa di assoluta qualità, una trama oscura ed intrigante come poche, un gameplay con solide basi e per quest’occasione ulteriormente raffinato, conditi da una maniacale cura per i dettagli fanno di Batman: Arkham Knight un titolo assolutamente consigliato a tutti, sia agli esigenti fan delle gesta dell’Uomo Pipistrello (categoria per cui questo gioco diventa un must have) sia a chi con i super eroi ha ben poco a che fare.

Pro

  • Trama ricca, matura e coinvolgente
  • Comparto tecnico eccezionale
  • Ottima longevità (contando le missioni secondarie)
  • Gameplay intuitivo e ricco di possibilità per il giocatore

Contro

  • Sezioni a bordo della Batmobile leggermente sottotono
9

Distinto