Salt and Sanctuary – Recensione (2 di 2)

Giochi per PlayStation 4

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In una nave, in balia di un oceano fin troppo tranquillo, cerchiamo di scortare una principessa in un altra nazione per un matrimonio combinato.

Tutto fila liscio, fin troppo, fin quando un incubo lovecraftiano ci attacca e riduce in macerie la nostra povera nave.

Storditi e ancora ricoperti di sale ci addentriamo in una terra straniera alla ricerca della nostra principessa.

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Un titolo che non parte di certo con il botto per quel che riguarda la trama ma che, poco a poco, se avremo la pazienza di leggere ogni cosa e di ascoltare ogni personaggio ci regalerà delle emozioni di cui non lo credevamo capace.

A livello di gameplay c’è molto poco da dire: siamo davanti ad un Souls-like e, proprio per questo, il titolo è, in tutto e per tutto, un piccolo Dark Souls con una veste diversa: le due dimensioni.

Questo elemento, per quanto banale possa essere, porta il gioco ad un livello differente che, pur rispettando dei canoni che la casa nipponica From Software ha creato, riesce a differenziarsi in maniera piuttosto evidente.

Tutto il sistema di schivate e di attacchi appare meno profondo ma non per questo meno brillante: leggere gli attacchi dei nemici, scoprire i loro punti deboli e imparare i loro pattern è essenziale per vivere.

Nonostante il processo sia stato reso più semplice dalla bidimensionalità dell’opera l’incredibile varietà dei nemici e dell’ambientazione porterà il videogiocatore a pensare più di una volt prima di lanciarsi all’attacco.

Questa è una delle cose che più ci ha colpito e che abbiamo apprezzato maggiormente di Salt and Sanctuary: una profondità negli scontri che mai avremmo immaginato poter esistere all’interno di un titolo del genere.

La crescita del personaggio avviene con un albero di abilità molto articolato e piuttosto complesso (di derivazione final-fantasiana) che in un primo momento potrebbe spaventare il giocatore meno attento e meno abituato ad un sistema di crescita del genere ma che, con il tempo, risulterà sempre più semplice e meno pauroso.

Purtroppo il bilanciamento generale della crescita dei personaggi non è stato curato al meglio poiché dopo qualche ora sarà palese che un build basata interamente sulla forza sia infinitamente più efficace di qualsiasi altra build che il titolo possa offrirci.

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A livello tecnico siamo di fronte ad un titolo dall’altissimo potenziale: graficamente eccellette e con un level design che può tranquillamente gareggiare con i colossi di From Software per profondità e costruzione dettagliata.

Anche il sonoro, nonostante qualche traccia poco azzeccata, riesce a regalare momenti indimenticabili.

E poi c’è la localizzazione.

La localizzazione già.

La localizzazione di Salt and Sanctuary è stata fatta con un tool automatico per riuscire ad arrivare a più utenza possibile sullo store.

Come si può di certo immaginare è avvenuto l’esatto contrario vista l’inadeguatezza della traduzione che ha portato numerosi giocatori a lasciare voti negativi al titolo.

Tirando le somme, Salt and Sanctuary vale la pensa di essere comprato?

Se ve la cavate con l’inglese e non è un problema avere un titolo non localizzato di certo non dovete farvi scappare questa piccola perla, perché di giochi così se ne vedono pochi, davvero troppo pochi.

Pro

  • Tecnicamente fantastico
  • Ottimo level design
  • Longevità discreta
  • Difficoltà bilanciata

Contro

  • Localizzazione pessima
  • Scarsa originalità
7

Discreto

Lettore, scrittore, videogiocatore accanito...Vivo troppo nel passato videoludico per potermi godere a pieno il presente. Indie Game supporter. Poeta maledetto dalla nascita.